mercoledì 29 ottobre 2008


Stavamo nascosti sotto quel lenzuolo bianco, come bambini a giocare, come morti in eterno riposo. E avevamo fatto l'amore sotto quel lenzuolo, molte volte in una sola lunghissima notte. Le luci dei lampioni per strada, filtravano fra le tende rosse lasciando intravedere pezzi di pelle sudata, in un sonno agitato, stavamo entrambi con un occhio sempre aperto come per non perdersi neanche un minuto, neanche un secondo di quell'evento. Non ci accadeva da anni. Ci guardavamo si, ma senza vederci, come avessimo mangiato vetro: da una parte all'altra, eravamo solo corpi messi lì, a convivere insieme nello stesso nido, ma senza condividerlo. Ci incrociavamo il meno possibile, perchè le nostre presenze erano come cariche opposte, si respingevano se troppo vicine. Era irritante il contatto, il dialogo, la sintonia. Eravamo animali dipendenti, in cattività forzata. Forzata da chissà cosa poi.

Un giorno mi scrisse "se ci amiamo, se ancora abbiamo una speranza insieme dimostramelo venendo all'ora x, nel posto x". Era un tentativo di incuriosirmi, di riaccendere questa farsa che stavamo portando avanti da anni ormai.. Un anello al dito ci impediva di distruggerci del tutto e questo mi creava una frustrazione immensa. Avevo due giorni, 48 merdosissime ore per decidere se presentarmi o no. Lui cercava la complicità con me e mi chiedevo come avesse fatto a superare la mia carica repulsiva. Non vedevo in questo gesto coraggio, amore, rispetto, sincerità o affetto.. Mi chiedevo solo come avesse fatto biologicamente ad abbassare la guardia.

Per quelle 48 ore di convivenza, quelle ultime 48 ore, abbiamo continuato ad ignorarci. Io dalla mia parte e lui dalla sua, poche domande essenziali e risposte telegrafiche. "mangi?" - "si" e questo non significava nemmeno "allora mangiamo insieme". era solo una pura e semplice trasmissione di informazioni = mangerò prima o poi, si, è mia intenzione. Continuavo a non poterlo avvicinare eppure lui è stato molto bravo a non fare pressione. Alla 42esima ora ero ormai convinta a non presentarmi, a fare le valigie e lasciare per sempre quella prigione. Ma accadde un qualcosa di strano, durante quella 42esima ora. Piansi. Piansi tutto il male di quegli anni, piansi i silenzi, piansi le urla e i litigi a notte fonda, piansi le risposte seccate, piansi le assenze, piansi le mille strategie per evitarlo, piansi la sua rabbia e la mia, la nostra rabbia. E poi piansi i baci, le canzoni d'amore, le risate, le vacanze, le camminate sotto la pioggia perchè la macchina non partiva, piansi le foto insieme, piansi le sue braccia durante il mio dolore, piansi il suo dolore, piansi le battaglie insieme e la nostra giovinezza, piansi anche quel bambino, piansi il nostro amato cane, piansi il suo sorriso e i suoi occhi versi, piansi il mio cuore invecchiato e impietrito, piansi il suo che si stava riaprendo al mio. Gonfia e orribile, non ho pensato a nient'altro che a cambiare le lenzuola, metterle bianche e candide e profumate come a dirgli "questo amore puro non lo voglio far morire", infilato il cappotto e corsa fuori perchè mancavano pochi minuti e lui non mi avrebbe aspettato a lungo.
L'amore fu tanto e i baci ancor di più e da quel lenzuolo bianco noi abbiamo stretto un patto più forte del destino: di comune accordo ci siamo detti "in questa cosa ci siamo in due", ci sentivamo giovani e bellissimi e innamorati e quel freddo Gennaio diventò per noi la prima vera primavera.




"la nostra passione non muore ma cambia colore"

3 commenti:

Jack ha detto...

sarà che sono ipersensibile in questo periodo...
sarà che anche a me manca in questi giorni la vicinanza di qualcuno...

sarà che un pochetto conosco i tuoi stati d'animo grazie alle tue confidenze...

sarà....ma le lacrime rigano il mio viso...

le asciugheremo a vicenda,valina?

ti voglio bene sempre e per sempre..

Jack

Cico ha detto...

Questo post mi ha aperto una porticina che credevo chiusa. Sei brava :)

un bacio, scrivi piu spesso che ne vale la pena

_nOiR ha detto...

porticine aperte per entrambi voi, da parte mia. anzi, portoni.
grazie del bene Jack, te lo rendo tutto.
grazie dell'incoraggiamento cico, ne ho sempre e costantemente bisogno.